Circolo Giovanile San Luigi IX

Circolo del Movimento politico cattolico Militia Christi

La libertà della Verità

In continuazione con i discorsi precedenti (quì) il Papa rimanda alla forza della Verità contro anche un’opinione prevalente, che non vuol dire superbia, ma che tra vigore proprio dall’umiltà. (Dal discorso ai parroci romani)

Se sono arrogante, se sono superbo, vorrei sempre piacere e se non ci riesco sono misero, sono infelice e devo sempre cercare questo piacere. Quando invece sono umile ho la libertà anche di essere in contrasto con un’opinione prevalente, con pensieri di altri, perché l’umiltà mi dà la capacità, la libertà della verità.

E, proprio in questi giorni che si vuole portare il matrimonio verso derive sempre più mordi e fuggi in puro stile consumistico, stile nel quale ovviamente si riconosce questa società di tecnocrati e banchieri, che rivendica il divorzio breve come “conquista di civiltà” (quale? quella dell’usa e getta?), il Papa ci ricorda come il matrimonio sia invece il luogo dei progetti a lunga scadenza, come la vita. (Discorso alla Pontificia Accademia per la vita)

20 commenti su “La libertà della Verità

  1. Miles Christianus
    febbraio 27, 2012

    …probabilmente chi ritiene “noioso” il posto fisso (per gli altri ma non per sé ovviamente) è portato a pensare che anche il matrimonio indissolubile sia “noioso”… meglio quindi contratti a tempo determinato e matrimoni a scadenza, anzi meglio ancora le convivenze magari omossessuali, altrimenti sempre con la stessa persona va a finire che ci sia annoia…

    • todikaion
      febbraio 27, 2012

      la precarietà come categoria metafisica…il Papa lo chiama relativismo, ma è chiaro che chi ne vede solo gli effetti superficiali nel mondo del lavoro non si faccia poi troppe domande per capirne la radice.

  2. Nonimo
    marzo 3, 2012

    Voi potete contestare il divorzio in sè (che comunque non vi riguarda, se civile), ma non potete certo contestare la procedura che si vuole velocizzare. Io , a differenza vostra (e si vede) , parlo per esperienza personale, visto che sono figlio di genitori che da 10 anni sono costretti a scannarsi di continuo per una causa di divorzio che non riesce a finire. Se non sapete ciò di cui parlate, non parlate, perchè non sapete minimamente cosa vuol dire la situazione tra la separazione e il divorzio.

    • todikaion
      marzo 4, 2012

      Questo lo dici te, purtroppo è una realtà che tocca molte persone in un modo o nell’altro e i “frutti” si vedono nella stessa società.

  3. Nonimo
    marzo 4, 2012

    E la vostra idea da geni sarebbe quella di mantenere questo sistema che impiega 10 anni per dichiarare un divorzio. Si vede che parlate di ciò che non conoscete, portate rispetto per chi le vive le cose porca puttana.

    • todikaion
      marzo 5, 2012

      Forse le manca proprio la coneczione elementare di rispetto e dovrebbe essere cancellata una risposta come la sua che è più uno sfogo. Tuttavia non ci vuole un genio per capire la situazione della società italiana dopo la legge sul divorzio, il fast (and furious) divorce è solo un aggravamento.

    • Algophagitis-VIII
      marzo 5, 2012

      Non bisogna mantenere questo sistema che impiega 10 anni per dichiarare un divorzio, bisogna vietare il divorzio, e ,al massimo renderlo quanto più impossibile. Velocizzarlo serve solo a renderlo più facile, non certo meno brutto.

  4. Nonimo
    marzo 5, 2012

    Non sarebbe meglio piuttosto mettere più in chiaro cosa vuol dire matrimonio e il far capire alle persone che non è un MUST? Perchè vietare il divorzio per me è più deleterio che positivo. Se lei preferisce due persone che ormai non provano più niente l’una per l’altra sotto lo stesso tetto solo per il pro-forma , allora dico che lei non ha la minima idea di cosa voglia dire essere una coppia. Comunque , i divorzi aumentano grazie all’emancipazione femminile, per esempio 30 anni fa nessuna donna provava a dire una parola al marito che non gli andasse bene, ora chiede il divorzio, per me è uno step positivo. Bisogna sempre prendere l’argomento con le pinze. Vietare il divorzio significa vietarlo anche a quelle donne il cui marito è violento, o in casi di tradimento magari (?) , insomma, in molti casi il divorzio non è solo giusto, è sacrosanto. Il punto per come la vedo io è che in periodi come questi di crisi, dove la qualità della vita si abbassa, lo stress aumenta mantenere un matrimonio è duro, soprattutto con un’incertezza economica sulle spalle. Io penserei piuttosto a far capire alle persone che il matrimonio non è obbligatorio e che è un passo molto importante, e che se lo si sbaglia in Italia ciò causa molti dolori, molti.
    Detto ciò. a Todikaion, il rispetto dovete portarlo anche voi a non parlare delle vite delle persone come se le vostre idee siano giuste anche se solo teoriche a dispetto delle miliaia di persone che vivono situazioni familiari molto difficili.
    A Algophagitis , Lei non ha la minima idea di quanto sia brutta la fase tra separazione e divorzio, lei considera brutto il fatto, cioè che i genitori si separano, ma credo che lei non sappia minimamente di cosa sta parlando. Purtroppo o per fortuna io l’ho vissuto e non la faccio tragica, ma posso dire che il fatto che i miei si siano separati è stata la cosa meno dolorosa, d’altronde chiunque preferirebbe tenere lontane due persone che vicine non fanno altro che litigare, mentre la parte più difficile è il periodo tra separazione e divorzio dove le cose non sono ancora chiare e stabilite , e entrambi i genitori tentano di fare “dispetti” all’altro in attesa e in preparazione della sentenza.
    Ciò che dico è:abbiate il pudore di non parlare di cose che non conoscete, se riguardano le vite degli altri, non sapete nemmeno cosa voglia dire divorzio e voi state pensando solo al fatto che un maledetto rito viene sciolto, mah.

    • todikaion
      marzo 6, 2012

      Continua a dire (sbagliando) che non sappiamo, ma noi non stiamo parlando di casi particolari nè di alcune esperienze anche a noi vicine, ma della pessima proposta di legge avanzata da questo pseudogoverno dove ormai sono rimasti i sindacati a difendere la domenica, con motivazioni tutte laiche. Come per questo argomento, anche per il matrimonio si possono avanzare ragioni naturali. Se infatti il matrimonio è la culla della famiglia e della nuova vita questa non può che avere un’estensione temporale analoga. Detto questo ogni cosa che favorisce la dissoluzione di questa unione stabile fulcro di tutta la società non può che avere ripercussioni gravissime su quest’ultima e sul suo futuro (e ce ne stiamo accorgendo), in una sola parola precarietà…ma in fondo come dicevamo in altri commenti quaklcuno direbbe che noia il matrimonio fisso…

  5. Algophagitis-VIII
    marzo 5, 2012

    Se le persone capissero veramente il significato del matrimonio e adempissero alle promesse che fanno parte di esso non ci sarebbero conseguenze così negative della convivenza fra marito e moglie (anche se i litigi possono esistere) e quindi neppure il divorzio. E’ il matrimonio in sè che prima di tutto è stato corrotto, privato del suo significato, ridotto a contratto economico. Il divorzio è una conseguenza delle situazioni negative create o in altri casi un mezzo per facilitare l’ adulterio in sequenza.
    Non ho mai avuto situazioni del genere in prima persona, ma ciò non è necessario per capire il problema da un punto di vista generale. Se due persone non sono disposte a sposarsi e a stare insieme fino alla morte, allora non si devono sposare.

  6. nonimo
    marzo 9, 2012

    @Todikaion
    Prima di tutto quei casi particolari sarebbero comunque ostacolati e quindi rirpesentati se la legge venisse mantenuta, o addirittura se venisse eliminato il divorzio come auspicate.Non si parla solo di quello, ma si parla anche di quello. Il fatto che il matrimonio sia la culla della famiglia ecc. ha un “se” davanti per fortuna, ed’è un sè grosso quanto una casa, che è anche abbastanza soggettivo, e nessuno potrà mai obbligarmi a fare scelte che non voglio fare, sempre ammesso che esso non sia (per come la vedo io) un semplicissimo e inutile patto atto a mantenere l’eredità.Dunque lo stato deve tutelare tutte le persone, e quindi deve avere una norma che agevola tutti, se lei pensa che sposarsi e mantenere quella relazione (contratto) tutta la vita è liberissimo di farlo, così come se una persona decide che non è più il caso mantenere quel patto, per motivi più o meno validi, ha diritto a rescinderlo. Insomma ognuno può mantenere la sua posizione, non capisco la vostra esigenza di estendere le vostre convinzioni a tutti.

    @Algo
    Sono più o meno d’accordo con lei, il punto è che non è facile sapere oggi come sarà tra 10 anni una relazione, può succedere di tutto e di più, e per come la vedo io non bisognerebbe attribuire tutta questa attenzione al rito in sè, al contratto in sè, ma al sentimento, che non necessita di ciò. Per questo io sono d’accordo alle coppie di fatto.

    Inoltre il fatto che il divorzio venga ostacolato o eliminato non è certo la motivazione che deve tenere il matrimonio in piedi, e dunque è assolutamente inutile.

    • todikaion
      marzo 9, 2012

      Non c’è soggettività, ci sono due concezioni del vincolo, quello usa e getta e quello duraturo su cui costruire una famiglia e la società, quale dovrebbe essere tutelato?
      Per definizione il secondo visto che il primo non ha pretese di stabilità e si può definire provvisorio, in definitiva un non vincolo; inoltre per definizione le coppie di fatto rifuggono da qualsiasi regolamentazione sociale. Questo a livello sociale-giuridico dove un sistema di atomizzazione che sta prendendo il sopravvernto su quello di comunità di cui la famiglia è la prima cellula, ma ci sono ripercussioni a livello cyulturale e persino educativo per le nuove generazioni, incapaci sempre più infatti a costruirsi un futuro con gravi conseguenze sulla società tutta.

  7. nonimo
    marzo 10, 2012

    Giochi con i termini per accaparrarti la ragione , il giusto termine non è usa e getta ma è rescindibile, tutto qui. Il fatto che esso possa essere “annullato” non lo rende minimamente usa e getta, lo rende anzi a mio avviso di maggiore qualità perchè elimina una troppo forte costrizione giuridica che può deteriorare il rapporto.
    Per le coppie di fatto una legge o una regolamentazione non è troppo difficile da fare, e anzi per me aiuterebbe a ristabilire alla base di un rapporto tra due persone il rapporto stesso e non il contratto che c’è tra le due, con conseguenze credo positive.

    • todikaion
      marzo 13, 2012

      il fatto che esso possa essere “annullato” non lo rende minimamente usa e getta, lo rende anzi a mio avviso…
      A suo avviso anche gli asini volano, però solo a suo avviso (cioè rescindibile e usa e getta, oppure se le piace più a scadenza significano la stessa cosa)
      Per le coppie di fatto una legge o una regolamentazione… il rapporto stesso e non il contratto
      La contraddizione non ammette replica (soluzione: le coppie di fatto attraverso la legge sarebbero regolamentate come contratti, per cui non sarebbero più di fatto)
      A livello formale si vedono le contraddizioni di pensarla in maniera distorta.
      Mi dispiace che svaluta il matrimonio per le sue vicende personali, ma questa sua ostinazione la sta portando molto fuori strada nel modo di pensare oltre che ad una evidente sfiducia nel futuro. Spero che sappia reagire alla mancanza di valori che propone questa società, non a caso sempre più allo sbando e in accelerata verso il baratro (anche grazie al divorzio più breve).
      Spero abbia capito
      Saluti

  8. Nonimo
    marzo 13, 2012

    Bhe ma io sono un cittadino come un altro, e il fatto che per alcune persone lo renda tale è uno sbaglio di tali persone, che comunque però , ripeto, se stessero insieme solo per la non rescindibilità del contratto, non vedo che guadagno ne avremmo.

    Per quanto riguarda le coppie di fatto, lo sa meglio di me, nessun contratto, esse vogliono essere garantite solo perchè dopo 10 anni che si convive senza matrimonio (per esempio) non è che deve essere creato un contratto, semplicemente si parla di garantire a una delle due persone il diritto di “essere stata con l’altra persona” a livello giuridico, soprattutto per pensioni eredità ecc… Non è che venga creato un contratto, semplicemente a livello giuridico viene riconosciuto uno status che garantisce diritti, tutto qui.
    Io non svaluto il matrimonio per le vicende personali, lo svaluto perchè la mia convinzione è che una cerimonia e una firma su un pezzo di carta a livello sentimentale non cambiano nulla per me, mentre è appunto il sentimento che sta alla base del rapporto, è per questo che non mi sposerò, perchè non voglio che a tenermi insieme ad una persona ci sia un contratto, quanto il nostro stesso legame. Inoltre non credo molto nel valore della famiglia, spesso crea più danni che altri, soprattutto nei (diffusi) casi in cui due persone inadatte mettono al mondo figli.

    • todikaion
      marzo 14, 2012

      Non ho capito bene la prima frase.
      Sulle coppie di fatto ogni considerazione giuridica è inutile e eventuali scambi di denaro e beni possono essere fatti attraverso normali contratti. Non è che uno sta vicino ad un altro10 anni per l’eredità (succede), potrebbe anche scegliere dopo 10 anni di voler dare niente a questa persona, per esempio. Sono un pò ridicole come giustificazioni e soprattutto contradittorie, inutili poi perchè non serve la crezione di nessuna altra figura giuridica, che infatti avrebbe solo carattere ideologico di svalutazione della famiglia e del matrimonio come dimostra la sua ultima frase.
      Grazie della spiegazione del suo pensiero nell’ultima frase (anche se devo dire che lo avevo capito benissimo anche prima) che potrebbe essere presa a modello dello sbaglio proprio di impostazione che sconvolge la nostra società.
      Far derivare il vivere insieme ad una persona solo dal sentimento è quanto di più improbabile, insicuro e deleterio ci sia. Quando questo finisce poi rimangono dei figli di nessuno sballottati di quà e di là: NO!
      Il matrimonio è responsabilità di un’unione della crescita e dell’educazione di vite, di persone, di futuro. Non possono esserci progetti di breve scadenza, ma uno sguardo coraggioso aperto all’impegno comune per tutta la vita. Forse come società non siamo abbastanza coraggiosi per questo, frutto anche dell’egoismo diffuso, ma a pagare le conseguenze di questo siamo un pò tutti.
      Spero veramente che le cose cambino e non continuiamo a imitare gli altri nella superficialità.
      Segnalo infine il divorzio click, ogni commento è superfluo.

      Altri saluti

  9. Nonimo
    marzo 14, 2012

    Purtroppo non basta un solo contratto, i genitori della mia ragazza ad esempio fino a pochi mesi fa (dopo 22 anni di convivenza) non erano sposati, ma lo hanno dovuto fare solo per questioni legate ad eredità indiretta (come i nonni) e ad altri problemi legali, dunque in effetti, non è come dice lei.
    Io sono convinto che ciò che lei considera come matrimonio non può scaturire da una volontà stabilita a tavolino, ma solo e soltando da un desiderio legato ad un sentimento molto forte. Inoltre fosse per me farei un “patentino” per i genitori, in quanto veramente molte persone sono completamente inadatte ad adempiere a questo scopo, pur partendo con le migliori intenzioni (forse). Comunque il suo concetto di matrimonio è univocamente legato a quello dei figli, argomento che io tentavo di escludere, riferendomi solo e soltanto al matrimonio come contratto tra due persone. Quello che io non capisco, e che lei invece non riesce a eliminare, è il concetto di matrimonio (ricordo che è una cerimonia…) come garanzia assoluta di impegno ecc. al contrario di un’unione di fatto, la differenza sta in una cerimonia e una firma, non so quanto possa cambiare a livello di impegno come progetto di vita. Ripeto, il fatto che le cose POSSONO finire, non svaluta le cose stesse, diciamo che voi cristiani questo lo avete come pallino abbastanza fisso (senza offesa) , la vita deve essere infinita altrimenti è uno schifo, l’amore infinito altrimenti uno schifo e così via… Io penso che il fatto che il matrimonio NON sia per sempre (come tutte le cose umane ) non svaluta il legame in sè, anzi, nella mia concezione lo rende di maggiore valore in quanto più libero.
    Infine, lei parla di un atteggiamente che le persone dovrebbero avere riguardo al matrimonio, e sono anche piuttosto d’accordo con lei su questo, però le persone si sposassero secondo questa concezione, non vedo dove sia il problema di concedere il divorzio che verrà utilizzato solo nei casi giusti (perchè ci sono), come del resto lo è nella maggior parte dei casi. Cioè torno a dire ciò che ho detto nel primo commento, il problema non è il divorzio ma è il matrimonio. La gente non è che divorzia per hobby, si sposa per hobby (e anche per il MUST sociale che si avverte, e gli svantaggi nel non sposarsi) , dunque il problema non è il divorzio facile o difficile , è il matrimonio troppo facile o poco serio semmai.

    • todikaion
      marzo 14, 2012

      Rispondo all’ultima frase che è la più chiara.
      Il matrimonio troppo facile è proprio conseguenza del divorzio.
      Saluti

  10. daouda
    marzo 22, 2012

    L’imperatore Giustiniano effettivamente mi sembra abbia legiferato in merito al concubinato.

    Ad ogni modo NON SI CAPISCE. Non si può risolvere sta cosa dei commenti?

    • todikaion
      marzo 22, 2012

      Sui figli naturali nati in concubinaggio

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Questa voce è stata pubblicata il febbraio 26, 2012 da in Senza categoria.